UNA
DELLE più NOBILI DINASTIE D’ITALIA
|
Stemma degli
Acquaviva (Basilica Cattedrale) |
La
dinastia degli Acquaviva fu tra le più nobili di Italia e legò per 4 secoli la
sua storia a quella di Atri, che per suo merito fu a capo di un territorio,
detto appunto lo stato d’Atri, con giurisdizione dai confini del Tronto
fino a Pescara e dai piedi del Gran Sasso fino al mare.
I
DUCA: Andrea Matteo I, (1395—1407) sposò Caterina Tomacelli, nipote di
Bonofacio I. nel 1395 fu signore di Ascoli e poco dopo duca d’ Atri. Fu un
condottiero valoroso al servizio del re Ladislao. Fu trucidato a Teramo nel
1407.
II
DUCA: Antonio II, (1407—1414), fu anche signore di Teramo e sposò Maria
del Balzo, figliastra del re Ladislao. Luogo tenente dello stesso re, ebbe poca
fortuna militare.
III
DUCA: Pier Bonofacio, (1419—1421) nipote di Antonio II, ebbe il possesso
del ducato solo nel 1419.
IV
DUCA: Andrea Matteo II, (1438—1442), figlio di Pier Bonifacio, nel 1438
strinse patti di alleanza con Francesco Sforza. L’ anno dopo a Fermo sposò
Isotta, figlia dello Sforza.
V
DUCA: Giosia, (1459 - 1462) fratello di Pier Bonifacio. Nel 1459 fu signore
di Teramo e di Atri. Qui vi fondò una zecca.
VI
DUCA: Giulio Antonio (1471—1481) figlio di Giosia, sposò Caterina Orsini.
Fu molto attivo in Paglia e nel 1471 fondò la città di Giulianova. Morì
durante l’assedio di Otranto contro i Turchi .
VII
DUCA: Andrea Matteo III, (1507—1529) figlio di Giulio Antonio ebbe feudi
in Abruzzo ed in Puglia. Governatore di Otranto e di Bari nel 1484. Per aver
aderito al partito francese di Carlo VIII e di Luigi XII, venne imprigionato.
Nel 1507 si insediò sul trono ducale.
VIII
DUCA: Giovanni Antonio Donato, uomo astuto che pensò solo a recuperare il
suo ducato.
IX
DUCA: Giovanni Girolamo;(1554—1592) favorì lo stabilirsi ad Atri della
compagnia dei Gesuiti. Presidiò Pescara e la difese dagli attacchi dei Turchi
nel 1566.
X
DUCA: Alberto (1592—1597) combatté con efficacia contro i banditi .
XI
DUCA: Giosia II (1597—1620)
XII
DUCA: Francesco (1620—1649)
XIII
DUCA: Giosia III (1649—1679) servì alla corte di Spagna
XIV
DUCA: Giovanni Girolamo II (1679—1707) difese la fortezza di Pescara dalle
milizie di Carlo VI.
XV
DUCA: Giosia IV, morì esule a Lione nel 1710.
XVI
DUCA: Domenico (1725 - 1745) fu Grande di Spagna, Cavaliere del Toson d’
Oro e Capitano delle Guardie Italiane.
XVII
DUCA: Ridolfo, (1745 - 1755)
XVIII
DUCHESSA: Isabella, (1755—1757). Con lei finì la dinastia.
CLAUDIO
ACQUAVIVA
Generale dei Gesuiti (Atri 1543-ROMA 1615). Figlio del Duca d’Atri, Giovanni
Antonio, entrò nell’Ordine nel 1567, fu insegnante di Filosofia nel
Collegio romano, poi cameriere segreto dei Papi Pio IV e Pio V, provinciale
prima a Napoli e successivamente a Roma; nel 1581 fu eletto generale e tenne la
carica fino alla morte. Sotto di lui la vita dell’Ordine ricevette
notevole impulso: furono potenziate le missioni in Gran Bretagna e in Asia, fu
incrementata l’attività scientifica e scolastica, si raddoppio il numero dei
gesuiti, santi come il Gonzaga, e teologi come il Ballarmino illustrarono
l’Ordine, malgrado le numerose e gravi difficoltà di carattere interno e la
poca simpatia delle corti di Francia e di Spagna e dello stesso pontefice Sisto
V nei riguardi dei gesuiti. Furono di ispirazione di Claudio Acquaviva la famosa
Ratro studiorum (1596) e le encicliche dirette alla considerazione della
vita spirituale, secondo le regole dettate da S. Ignazio; per far conoscere gli
Esercizi spirituali del fondatore dell’Ordine. Fece pubblicare (Firenze 1591)
il Directorium exeraitiorum spiritualium. Nel 1600 pubblico
Industriae
pro superioribus ad curandos animae morbos
.
RODOLFO
ACQUAVIVA
|
Il beato Rodolfo
Acquaviva (dis.Federico Tamburi) |
Beato Gesuita, missionario e martire (Atri 1550) Cuncolin. GOJA
(1583). Figlio del Duca d’Atri Giangirolamo, e nipote di Claudio, quinto
generale della Compagnia di Gesù, vinta l’opposizione della famiglia entrò
nel 1568 nel noviziato dei gesuiti di Roma. Nel 1578, giunto appena da un anno
nella missione di Goja, venne inviato alla corte del Gran Mogol, Akbar, a
Fatephur Krisi, Si guadagnò la benevolenza del sovrano, ma non riuscì ad
ottenere conversioni fra i mussulmani. Questa sua missione ha importanza oltre
che per la storia delle cattoliche, per l’introduzione alla corte dei sultani
indiani dell’arte europea.
THE
ACQUAVIVA FAMILY
The founder of the Acquaviva Family,one of the noblest families from Naples, was
Rinaldo D’Acquaviva ( XII century );they were in the public eye under the
Angevin Family ,thanks to Antonio( m 1393 c.), took part in the Barons’
conspiracies against the Aragonese Family in the Second half of
XV century with Giulio Antonio and Andrea Matteo; then
they regained their favour , served them and got the title “from
Aragona”.In XVI and XVII
centuries the Family took part in the Jesus Company with Claudio ( 1543-1615 )
Rodolfo (1550-1616 ) and Ottavio ( 1609-1674 ). Cardinal Traiano ( 1689-1747 )
drew up the agreement with the Holy
See on behalf of the Barons. They supported the French Murat, from whom they
received honours and offices,then they were for the Bourbons again;they acceped
the Italian unity taking the moderate liberals’ side.
CLAUDIO
ACQUAVIVA
Claudio Acquaviva ,son of Giovanni Antonio Duke of Atri, entered the Jesuits
Order in 1567and taught Philosophy
in the roman College;he was “His Holiness’s secret manservant” during the
papacy of Pio IV and Pio V and province head in
Naples then in Rome; in 1581 was elected general and was in office
until death.He gave great impulse to the Order life, infact missions in
Great Britain and Asia and school and scientific activities
were increased as well ; the Jesuits number was doubled,saints like the
Gonzaga and theologists like the Ballarmino gave fame to the Order, even though
there were serious internal
difficulties and the kings of France and Spain and Pope Sisto V himself
didn’t love Jesuits very much. The famous Ratio Studiorum(1596) and the
encyclicals on the consideration of spiritual life,according to the rules given
by Saint Ignazio,were inspired by Claudio Acquaviva to let peolple know the
Order’s spiritual exercises.He made
the Directorium exeraitiorum spiritualium published.In 1600 he published
Industriae pro superioribus ad curandos animae morbos.
RODOLFO
ACQUAVIVA
Blessed Jesuit,missionary and martyr, son of Giangirolamo,Duke of Atri, and
Claudio’s Nephiew, Rodolfo was the fifth general of Jesus’s Company and
after winning his family’sopposition he entered the Jesuits’novitiate in
Rome in 1568.In 1578,after one year in the mission of Go^a,he was sent to
Fatephur Krisi to the court of Gran Mogol,Akbar,where he gained the graciousness
of the sovereign,but he couldn’t get conversions among the Muslims.This
mission was important for the catholics’ history and the introduction of the
European art to the court of the Indian Sultans.
Les
Acquaviva obtinrent les fiefs de S. Omero et de Garrufo de ACQUAVIVA PICENA (à
7 km de S. Benedetto del Tronto). Au XIV siècle ils conquirent le comté de S.
Flaviano. Enfin en 1393 le Duché d'Atri. La dynastie des Acquaviva mérite d'être
connue parmi les plus nobles d'Italie et elle a lié son histoire et celle
d'Atri pendant quatre siècles.
Les Acquaviva furent à la tête d'un territoire appelé " STATO DI ATRI
" qui avait une juridiction comprise entre les limites du Tronto jusqu'à
Pescara et du Gran Sasso jusqu'à la mer.
Voilà la dynastie:
I
DUC: Antonio (1393). Il se maria avec Cecia Cantelmi.
II DUC: Andrea Matteo I (1395-1407). Il se maria avec
Caterina Tomacelli, neveu de Bonifacio IX. Il fut Seigneur d'Ascoli et peu après
duc d'Atri. Il fut un condottiere valeureux. Il fut massacré à Teramo en 1407.
III DUC: Antonio II (1407-1414). Il
fut Souverain de Teramo et il se maria avec Maria del Balzo.
IV DUC: Pietro (Pier) Bomifacio
(1419-1421). Il se maria avec Caterina Ricciardi de Ortona.
V DUC: Andrea Matteo II (1438.1442). Il était le fils de
Pier Bonifacio, en 1438, et il fit des pactes d'alliance avec Francesco Sforza,
duc de Milano.
VI DUC: Giosia (1459-1462). Il
était le frère de Pier Bonifacio. D'abord il fut le tuteur d'André Matteo II
et peu après il devient duc d'Atri. Il fut un condottiere courageux. Il fonda
une Monnaie dans le pays.
VII DUC: Giulio Antonio (1462-1491). Il
était le fils de Giosia. Il se maria avec Caterina Orsini des Princes de
Taranto et d'Aragon. Il fut un valeureux condottiere. En
1471 il fonda la ville GIULIA-NOVA.
VIII DUC: Andrea Matteo III (1507-1529). Il était le
fils de Giulio Antonio. Il fut élevé dans la famille royale de Napoli. Il eut
des fiefs en Abruzzes et en Puglia. Il fut emprisonné pour avoir participé à
la "congiura dei baroni" (1484). Il
se maria avec Isabella Piccolomini, nièce du pape Pio II.
IX DUC: Giovanni Antonio Donato (1534-1554). Il était le
second enfant d'Andrea Matteo III et mari de Isabella Spinelli. Son fils fut le
père Claudio Acquaviva, rénovateur de la Compagnie de Jésus.
X DUC: Giovanni Girolamo (1554-1592).
Il se maria avec Margherita Pio della Mirandola. Il fut marquis grâce à Charles V.
Beato Rodolfo, martyrisé aux Indes, Giulio, Orazio et Isabella furent ses
enfants. Il fut un homme d'armes et lettré.
XI DUC: Alberto (1592-1597). Il
se maria avec Béatrice de la Noy.
XII DUC: Giosia II (1597-1620). Il se
maria avec Caterina Ruffo.
XIII DUC: Francesco (1620-1649). Il se maria avec Anna
Concublet des Marquis d'Arena.
XIV DUC: Giosia III (1649-1679). Il
se maria avec Francesca Caracciolo.
XV DUC: Giovanni Girolamo II (1679-1707). Il se maria avec Eleonora Cecilia
Spinelli. Il défendit la forteresse de Pescara des
milices de Charles VI.
XVI DUC: Giosia IV (1707-1710). Il
mourut exilé à Lyon en 1710. Son célèbre frère fut le Cardinal Troiano,
ministre du roi d'Espagne Filippo V et de Charles IV de Borbone.
XVII DUC: Domenico (1725-1745). Il se
maria avec Eleonora Pio. Il fut célèbre en Espagne et
Chevalier du Trésor d'Or et capitaine des Gardes Italiens.
XVIII DUC: Ridolfo (1745-1755). Il
se maria avec Laura Salviati et il n'eut pas d'enfants.
XIX DUCHESSE: (1775-1757) sœur de Ridolfo. La famille des Acquaviva s'éteint
avec elle et le duché est tombé en possession du royaume de Naples. Il fut peu
après renversé sous la ramification cadette des Comtes de Conversano jusqu'en
le 1806.
La
famille des Ducs d'Acquaviva eut trois ramifications cadettes:
1.Ramification des Comtes de S. Valentino (sec XIV-XV).
2.Ramification des Comtes de Conversano (sec 1456-1806).
3.Ramification des Comtes et Ducs de Nardò (1497-1777).
Elle fut une des familles les plus importantes d'Italie, qui pendant des siècles
a donné des Saints hommes de religion (neuf cardinaux), et hommes de culture.
La cour des ducs D'Acquaviva d'Atri fut le centre de la Renaissance dans les
Abruzzes: la fresque de la cathédrale en est le document le plus significatif.
Claudio
Acquaviva
Général
des Jésuites (Atri, 1543 - Roma 1615). Fils du Duc d'Atri, Giovanni Antonio,
est entré dans l'Ordre en 1567, fut enseignant de philosophie au Collège
Romain, puis valet de chambre secret des Papes Pio IV et Pio V, régionale: d'abord
à Napoli et ensuite à Rome en 1581 il fut élu général jusqu'à la mort.
Sous lui, la vie de l'Ordre reçut une importante impulsion; les missions
devinurent puissantes en Grande Bretagne et en Asie; les activités
scientifiques et scolastiques furent augmentées; le nombre des Jésuites fut
redoublé; les saints comme "Gonzaga" et les théologiens comme le
"Ballarmino" illustrèrent l'Ordre, malgré les nombreuses difficultés
de caractère interne et le peu de sympathie des courts de France et d'Espagne
ainsi que le Pontife Sisto V envers les Jésuites.
La célèbre "Ratio studiorum" (1596) et les encycliques en considération
de la vie spirituelle selon les règles données par S. Ignazio, pour faire
connaître les Exercices spirituels du fondateur de l'Ordre, furent sur l'inspiration
de Claudio d'Acquaviva.
Il fit publier (Firenze, 1591) il
"Directorium exercitiorum spiritualium". En 1600 il publie "Industriae
pro superioribus ad curandos animae morbos".
Beato
Rodolfo D'aquaviva
Jésuite,
Béat, missionnaire et martyre (Atri 1550) (Cuncolin 1583), il est fils du Duc
d'Atri Giangirolamo, et petit-fils de Claudio, cinquième général de la
Compagnie de Jésus. Après avoir vaincu l'opposition de sa famille, il entra en
1568 dans le noviciat des Jésuites de Rome. En 1578, il fut envoyé à la cour
du Grand Mogol, Akbar, à Fatephur Krisi. Il gagna l'amitié du souverain, mais
il ne réussit pas à obtenir des conversions parmi les musulmans. Cette mission
a eu une très grande importance pour l'introduction de l'art européen à la
cour des sultans indiens.
|